Vorrei dare un’identità reale al biologico a cui, purtroppo, molti non credono perché ritengono che non esista nella realtà. Invece ci sono agricoltori che non usano prodotti di sintesi ma cercano altre vie, altre tecniche per ottenere risultati spesso anche migliori di quelli derivanti da metodi “convenzionali”. Certo non è facile (tutt’altro) cercare di agire in coerenza con i miei principi, la mia visione. Ogni tanto sono costretta ad accettare qualche compromesso ma si tratta del minimo necessario.
Vorrei fare capire l’importanza di mangiare cibo stagionale e del territorio in cui viviamo. Cerco di fare in modo che la mia attività e io stessa impattino il meno possibile sull’ambiente. Nella mia terra coltivo ortaggi vari: alcuni sono ricorrenti (fragole, porri, zucche, cavoli, insalata, pomodori, .. ) altri cambiano di anno in anno perché mi piace sperimentare nuove semine.
Ho anche un piccolo frutteto con meli di varietà antiche (Marcun, Pumetta, Rosa, Gamba fina) e noccioli.
Miei riferimenti importanti sono Charles (ex marinaio) e Perrine (ex giurista internazionale) Hervé-Gruyer che si sono trasformati in contadini dediti alla permacultura mettendo su una fattoria a Bec Hellouin, paese di circa quattrocento abitanti in Normandia. Anche io non nasco come contadina e ho cominciato la mia nuova vita in campagna un paio di anni fa.
Sto cercando di eliminare gradualmente i motori dal mio lavoro. Non è facile ma esistono gli strumenti giusti, si tratta di cercarli e adottarli e sono certa che mi consentiranno pure di non fare troppa fatica.
Mi piace l’indipendenza ma non sono un’eremita autodidatta. Ho moltissime cose da imparare, da altri agricoltori che la pensano come me ma anche da chi non fa il mio stesso mestiere. Sono curiosa e sempre pronta a mettere in campo nuove idee tratte dagli spunti che colgo. Faccio parte di un bel gruppo di amici che si incontrano per lavoro (in giornate di aiuto reciproco) ma anche per divertirsi. Ogni giorno c’è da imparare qualcosa di nuovo anche dai clienti che mi apprezzano, danno e chiedono consigli. Li ringrazio tutti, costantemente, per quanto mi aiutano e perché cercano di capire quello che faccio e, soprattutto, come.
Ho tantissimi progetti in mente. Ecco una breve lista: una “food forest”, orti mandala, camere per accoglienza di viaggiatori, un agri-asilo, …
Cosa posso offrire
Al momento non sono ancora pronta per accogliere turisti e visitatori in azienda ma mi possono incontrare al mercato di Mondovì dove, insieme ai prodotti di cui vi ho già parlato (oltre, a seconda della stagione, anche mazzetti di varie erbe spontanee), allestisco un banchetto due o tre volte la settimana a seconda del periodo e in funzione del tempo che devo dedicare al lavoro nel campo.
Li aspetto per avere stimoli e suggerimenti ma pure per fornire consigli su come conservare e cucinare gli ortaggi e presto anche con un vero e proprio originale ricettario 100% vegetale.